Vorrei ma non posto /
Barracuda in rete
Il seminario “Vorrei ma non posto: barracuda in rete” è un laboratorio nato nel 2018 e frutto della collaborazione tra il Comitato Unicef di Parma, il Ministero della Pubblica Istruzione – nella persona della già consigliera tecnica sul bullismo del MIUR Dott.ssa Adriana Battaglia – e del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Viminale. Tale sinergia è stata resa possibile grazie alla lungimiranza di quello che allora era il Segretario del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, il compianto Prefetto Enzo Calabria.
Questo laboratorio ha il merito di mettere in sinergia tutte le realtà territoriali nazionali e locali: civili, istituzionali, associazioni per poter fornire – ciascuno nella peculiarità delle proprie competenze – una informazione completa ed integrata agli studenti di terza media e delle scuole superiori sul fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. L’azione che si svolge attraverso questo laboratorio non è solo un’opera di sensibilizzazione, ma si estrinseca anche con il fornire ai ragazzi gli strumenti tecnici, informativi e di “good practice” atti a prevenire e contrastare concretamente questa piaga moderna. Si propongono inoltre, a completamento, anche schemi relazionali che rivoluzionano l’approccio al bullo (visto a sua volta come un soggetto portatore di un disagio e che deve quindi essere recuperato) e viene ridimensionano il suo reale potere sulla vittima. La Sig.ra Maria Catrambone Raso, madre di un ragazzo, Michele Ruffino, morto suicida per bullismo nel febbraio 2018 si è resa disponibile ad accompagnarci in questa avventura per impedire che altri ragazzi si trovino nelle stesse condizioni di suo figlio raccontando la sua esperienza. La sua testimonianza è toccante e piena di significato umano e relazionale.
Informiamo su bullismo e cyberbullismo
La Dott.ssa Battaglia mette a disposizione le proprie competenze scolastico istituzionali (essendo stata dirigente scolastica ed essendo stata consigliera del Ministero dell’Istruzione proprio in merito al Bullismo) mentre il Prof. Giancarlo Pavano illustra, ad integrazione della “good practice” già illustrata dalla Polizia Postale, alcuni accorgimenti da applicare a casa e durante lo studio per quanto concerne l’utilizzo dello smartphone. Il Generale in quiescenza Luciano Garofano integra l’aspetto giuridico forense del fenomeno. L’Avv. Isotta Cortesi modera e coordina gli interventi, ne fa la sintesi e sollecita le riflessioni su ogni aspetto. Alla fine del laboratorio gli studenti sono chiamati a fare domande od ad aprire un dibattito su quanto hanno appreso.
Vengono utilizzati durante il laboratorio video, slide, presentazioni power point. Il laboratorio si adatta alle esigenze informative e formative della realtà territoriale coinvolgendo le associazioni locali (il Comitato Unicef Provinciale in primis) che iniziano a lavorare in rete con le Istituzioni locali e la Polizia di Stato sul fenomeno e diventano quindi autonomi nel proseguimento delle azioni di prevenzione e contrasto.
Alla fine del seminario viene distribuita una lettera per i genitori (che verrà consegnata a ciascuno studente dagli insegnati che li accompagnano) che riassume il senso dell’incontro e indica i siti di maggior interesse che possono consultare a titolo informativo, come ad esempio: generazioniconnesse, YouPol
ed altri siti suggeriti dalle associazioni locali che cooperano alla organizzazione dell’evento.
Hanno partecipato all’evento:
- Polizia Postale ( Dirigente Regionale Geo Ceccaroli), Polizia divisione Anticrimine
- Questore di Parma
- Comune di Parma
- Unicef Comitato Provinciale di Parma
- Zonta Club Parma
- Associazione Bulli- Stop
- Miur ( Consulente Dott.ssa Adriana Battaglia)
- Provveditorato agli studi di Parma